Il ruolo della pianificazione finanziaria

Alla base dell’attuale sviluppo della pianificazione finanziaria possiamo riconoscere due fondamentali tendenze: da un lato il rafforzarsi della programmazione come variabile strategica per concorrere in un contesto altamente competitivo ed in costante mutazione, dall’altro il principio in base al quale l’ottenimento di ricavi superiori ai costi rimane condizione necessaria, ma non più sufficiente, affinché la performance aziendale possa dirsi soddisfacente. Non solo quindi equilibrio economico, ma anche finanziario, dato che l’impresa genera oltre a grandezze economiche anche flussi di moneta, i quali influiscono sulla redditività, sul tasso di rischio e di conseguenza sul valore intrinseco dell’attività economica in questione.

Se infatti fino a non molti anni fa finance era generalmente intesa come sinonimo di tesoreria, oggi significa pianificazione finanziaria, ovvero quell’insieme di attività volte a creare strumenti e generare report che soddisfino sia il bisogno di informazioni proprio degli stakeholders esterni all’azienda (istituti di credito in primis), sia le esigenze di gestione e controllo proprie del management aziendale.

Alcuni cambiamenti sulla scena internazionale hanno infatti obbligato anche le realtà aziendali italiane di dimensioni minori a modificare tale atteggiamento: la crisi economica ed i criteri dettati da Basilea III hanno infatti accentuato le problematiche legate alla gestione finanziaria, rendendo gli istituti di credito sempre più attenti a selezionare le aziende non solo sulla base delle loro performance economiche, ma anche delle loro prospettive di sviluppo futuro e delle loro capacità di generare cassa nel breve e medio periodo, informazioni che le aziende non di rado faticano a fornire loro.

L’evoluzione normativa

Seguendo tali trasformazioni, il Legislatore è intervenuto per adeguare le diposizioni normative alle esigenze di trasparenza e informazione espresse dagli stakeholder, con la speranza che l’adozione in ambito contabile di un linguaggio sempre più finanziario renda più agevole alle PMI l’accesso ai mercati finanziari.

Il Decreto Legislativo 139/2015, con il quale l’Italia ha recepito la Direttiva Europea 2013/34 in tema di bilanci, ha infatti introdotto l’art.2425-ter c.c. dal quale deriva l’obbligatorietà del rendiconto finanziario per tutte le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria (ad esclusione quindi delle imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata e per le micro-imprese).

Se quindi il principio contabile OIC 10 del 2014 raccomandava la predisposizione del rendiconto finanziario in nota integrativa, la nuova normativa inserisce il rendiconto finanziario a pieno titolo tra i prospetti costituitivi del bilancio civilistico, cosicché da questo risulti possibile analizzare la dinamica dei flussi finanziari aziendali e comprenderne la struttura finanziaria, anche in ottica di analisi comparative tra diversi esercizi.

Il nuovo articolo 2425-ter del cod. civ. stabilisce che:


“Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, e di flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci”


Pertanto, in base a tale disposizione, dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente:

  • l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide;
  • l’ammontare dei flussi finanziari, presentati distintamente in una delle seguenti categorie:

Per ogni flusso finanziario presentato nel rendiconto viene indicato l’importo del flusso corrispondente dell’esercizio precedente: nel caso in cui i flussi non fossero comparabili è necessario aggiungere un commento in calce al rendiconto stesso per dare spiegazione di tale situazione.

L’OIC 10 del 2016

La traduzione in termini tecnico-operativi del dettato legislativo è contenuta nel principio contabile OIC 10 – Rendiconto finanziario per il rendiconto finanziario relativo ad un bilancio di esercizio, aggiornato dallo standard setter nel 2016.

Data la centralità attribuita dal legislatore alle disponibilità liquide, dimensione con la quale si va a superare il tradizionale concetto di capitale circolante netto, il cui uso è “oramai ritenuto obsoleto e con minor valenza informativa”, si sottolinea come l’OIC 10 comprenda in tale accezione solo il denaro posseduto nelle casse contanti, i valori bollati e gli assegni, i valori in cassa espressi in valuta estera, le disponibilità presso i depositi bancari e postali attivi; rimangono infatti esclusi, a causa delle difficoltà interpretative che la loro introduzione avrebbero potuto determinare, i mezzi equivalenti, ovvero gli investimenti finanziari a breve termine, alta liquidità e basso rischio previsti invece dallo IAS 7.

A differenza del prospetto patrimoniale e del conto economico, la cui disciplina e struttura sono previste dal codice civile, per il rendiconto finanziario l’OIC prevede la possibilità di scegliere tra due schemi a forma scalare, differenti per il metodo adottato nella rilevazione dei flussi derivanti dalla gestione operativa:

L’OIC 10 precede inoltre una serie di casi peculiari, schematizzati nella seguente tabella:

Il Rendiconto Finanziario in FiPlan

Fiplan è un applicativo di pianificazione economico-finanziaria-patrimoniale che aiuta i decisori aziendali ad analizzare l’evoluzione sul medio e lungo termine della propria società, sia valutando l’impatto sui risultati di specifiche strategie o decisioni operative, sia generando ipotesi e scenari attraverso simulazioni what-if. Per agevolare la lettura e l’analisi dei bilanci consuntivi e previsionali, al suo interno è possibile creare report completamente personalizzabili in base alle esigenze aziendali, oppure visualizzare i dati utilizzando i numerosi schemi già presenti, tra cui il conto economico e lo stato patrimoniale così come disciplinati da Codice Civile (IV Direttiva CEE) e il rendiconto finanziario secondo il nuovo principio contabile OIC 10.

Riferimenti

Rosin, 2012, Business planning, strategia e valutazione finanziaria. Milano: Ulrico Hoepli Editore S.p.a.

Alberto Quagli, 2017. “bilancio di esercizio e principi contabili”, Ed. Giappichelli