L’Albania detta anche Paese delle Aquile, è un paese situato nella parte meridionale della penisola Balcanica e, come ben sappiamo, molto vicina al nostro Paese. È diventata negli ultimi anni meta di speranze per Imprenditori italiani che in Italia, a causa della tensione economica, si sono trovati a dover affrontare difficoltà inerenti alle loro attività produttive.

Qualche generalità sull’Albania

L’Albania, pur essendo di dimensioni veramente piccole, presenta una notevole varietà dal punto di vista territoriale, storico e culturale. Le sue tradizioni risalgono a secoli, la sua bellezza è rimasta nel tempo naturale ed ancora incontaminata; diffusi sono anche i diversi centri di interesse storico, archeologico e antichi luoghi di culto come le moschee. Storicamente il paese si è trovato a dover affrontare diverse vicissitudini che hanno procurato ferite e povertà. Le vicende storiche di maggiore rilevanza risalgono all’indipendenza dall’Impero Ottomano conquistata nel 1912, con il susseguirsi delle ripercussioni tra la prima e la seconda guerra mondiale ed i quarant’anni di dittatura comunista, la cui caduta risale alla fine degli anni ’80. Tutto ciò ha portato l’Albania a trovarsi isolata dal resto del mondo, inaugurando un periodo di stagnazione economica e produttiva, con il crollo delle istituzioni ed a una profonda destrutturazione a livello sociale. Disoccupazione, povertà e malessere generale hanno contribuito al rafforzamento della malavita organizzata e ad una forte migrazione verso paesi economicamente e socialmente più stabili; dopo gli anni 2000 si è cercato di contenere questi ingenti spostamenti mediante accordi tra il governo locale e i paesi di destinazione, tra i quali in particolare l’Italia, che fu investita da questo fenomeno a causa della vicinanza tra le coste dei due paesi.

Un quadro economico sul Paese

Dopo aver affrontato un passato tortuoso, l’Albania di oggi è un paese in forte crescita; molte sono state le riforme politiche ed economiche approvate con lo scopo di porre fine ad una crisi che persisteva da tempo, cercando quindi di passare da un’economia centralizzata e pianificata ad un’economia libera e di mercato. Concretamente vi è stata una privatizzazione dei settori economici, un’approvazione ed un’attuazione di riforme sociali ed un’incentivazione all’investimento. Il paese presenta un mercato funzionale, che punta ad un miglioramento della stabilità ed a una crescita sempre più spedita. Non mancano punti deboli che necessitano di un risanamento, tra cui l’economia sommersa, il miglioramento dell’ambiente economico ed un consolidamento a livello fiscale. Dal 2014 si è potuto constatare un incremento dell’attività economica grazie ad un aumento della richiesta interna privata e ad una riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale, migliorando la condizione dei finanziamenti bancari. Altri fattori che hanno contribuito positivamente sono state le rimesse degli emigrati e un aumento della spesa grazie alla riduzione del tasso di inflazione. Nonostante tutto il Pil pro-capite rimane comunque basso rispetto agli standard dell’UE e continua a persistere elevato il tasso di disoccupazione. Il Governo ha deciso dal 2015 di dare attuazione ad un’operazione al fine di contrastare sia l’evasione fiscale che l’economia sommersa.

Nonostante alcuni aspetti negativi, gli investitori Italiani hanno continuato a scegliere l’Albania come loro meta. Pur essendo legati alla loro Italia, hanno cambiato il modo di vedere la propria attività. Gli obiettivi da raggiungere sono diventati prioritari insieme ai migliori modi per poterli realizzare. Se inizialmente abbandonare il proprio paese poteva sembrare una sconfitta, negli ultimi tempi è risultata la scelta migliore dal punto di vista dei risultati da raggiungere, siano essi riguardanti una soddisfazione puramente personale che il raggiungimento di un prefissato guadagno monetario. Il legame con il proprio paese, pur essendo forte, non ha ostacolato la necessità di doversi allontanare da esso per intraprendere questo percorso al di là dei confini.

I vantaggi che offre l’Albania:

  • Posizione strategica al centro del Mediterraneo e vicinanza ai mercati dell’UE e dei Paesi dei Balcani

Il paese è situato in una posizione strategica, vicina ai mercati dell’Unione Europea e dell’area balcanica che la rende attrattiva agli occhi degli investitori dal punto di vista economico e commerciale. La poca distanza che la separa dall’Italia rientra tra i punti di forza per lo sviluppo delle relazioni con il nostro Paese, il quale si conferma primo partner commerciale ed al primo posto anche per la quantità di investimenti effettuati ed il numero di attività attive sul territorio.

 

  • Manodopera a costi contenuti

Uno tra gli elementi più vantaggiosi che attira gli investitori che decidono di delocalizzare le proprie attività in Albania è il basso costo relativo alla manodopera, che allo stesso tempo rimane qualificata. (Si precisa inoltre che il reddito medio mensile che prende in considerazione tutte le categorie professionali è pari a 425 euro ed il costo del lavoro è stimato essere di circa un terzo inferiore a quello in vigore nella maggior parte dei Paesi dei Balcani e dell’est Europeo).

 

  • Economia albanese compatibile con il sistema economico italiano

Attualmente l’economia albanese si colloca in un mercato caratterizzato da scambi interamente “liberi”. La crisi economica globale ha avuto certamente le sue ripercussioni, ma si sono comunque mantenuti tassi di crescita positivi. Il paese gode di un sistema produttivo simile a quello italiano, basato sulla diffusione di piccole e medie imprese. La compatibilità dei due sistemi costituisce un fattore di attrazione del flusso di investimenti dall’Italia in una visione di crescita positiva ed in espansione.

 

  • La lingua italiana parlata ampiamente nel paese

L’Albania è tra i Paesi della regione balcanica maggiormente predisposto ad un’apertura culturale verso l’Italia. La maggior parte della popolazione albanese parla fluentemente l’italiano. Non solo la lingua è diffusa tra le diverse generazioni, ma in generale i modelli di consumo italiani rappresentano un esempio e rendono l’Albania una meta favorevole sotto questo aspetto.

 

  • Tassazione fiscale favorevole

Sulle attività d’impresa, dal gennaio 2014 l’aliquota è del 15% per le grandi imprese e del 7,5% per i piccoli business. Ambiente, condizioni e costi favorevoli: vi sono benefici fiscali e incentivi nei settori strategici di investimento e il quadro giuridico d’affari albanese è in conformità con la legislazione UE.

 

  • Sostegno giuridico per chi decide di investire in Albania

Facciamo riferimento alla legge n. 7764/1993 (che riprende quella del 1991) la quale tratta della “Protezione degli investimenti stranieri” che ha liberalizzato ed agevolato l’ingresso nel Paese di capitali ed iniziative economiche, tutelando gli investitori stranieri e fornendo loro una serie di garanzie molto ampie. La legge sancisce che gli investimenti stranieri non sono vincolati e devono essere regolati secondo condizioni favorevoli, simili a quelle che vengono applicate agli investitori locali in situazioni analoghe.

L’accesso al credito è un altro fattore dal analizzare e da tenere in considerazione dal momento in cui si decide di investire in Albania. Il settore bancario presenta ancora dimensioni ridotte rispetto agli standard dei paesi dell’UE, ma ciò non sta a significare una negatività assoluta. Gli indici risultano favorevoli tenendo conto della stabilità e delle prospettive di sviluppo, grazie alla crescita del credito al consumo e dei depositi privati, favoriti dalle politiche macroeconomiche governative volte a contrastare la crisi finanziaria internazionale.

I settori di interesse per gli investitori italiani

Diverse sono le opportunità di investimenti con partnership sia pubblica che privata e le possibilità di espandersi in aree stabili o in settori in crescita. Si possono analizzare di seguito i seguenti ambiti:

Settore tessile: è uno dei settori d’investimento di maggior successo in Albania e la principale fonte di lavoro del manifatturiero. Le imprese straniere hanno notevolmente aumentato la loro quota di produzione nel settore, in particolare producendo per poter esportare. La lunga tradizione delle lavorazioni tessili e manifatturiere e il basso costo della manodopera hanno conferito all’Albania un forte potere attrattivo per gli investitori. La delocalizzazione di imprese manifatturiere estere ha avuto inizio negli anni ‘90 ed è da allora sempre stata in aumento. Importare semilavorati ed esportare prodotti finiti contribuisce all’equilibrio della bilancia commerciale del Paese.

Settore agricolo ed ittico: il clima mite dell’Albania, i terreni fertili e l’ingente massa idrica costituiscono e favoriscono un’infinita gamma di colture, da quella continentale a quella mediterranea. Il settore agricolo e agro-industriale è uno dei più significativi dell’economia albanese, ricoprendo un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale del paese: contribuisce infatti per circa il 20% alla formazione del PIL. Il paese gode di tutte le caratteristiche ideali per diventare un produttore agricolo importante nella regione balcanica. Nonostante gli enormi progressi degli ultimi anni, la modernizzazione del settore ha ancora bisogno di grandi sforzi e di un forte impegno. Sono inoltre tuttora presenti una serie di problematiche che necessitano ancora di una soluzione, come le infrastrutture carenti, le limitazioni di mercato ed il limitato accesso al credito. Per poter venire incontro alle autorità albanesi, l’Italia ha deciso di impegnarsi con loro nella sfida per trasformare il paese in un grande produttore agricolo lanciando il “Programma per la modernizzazione del settore agricolo albanese”.

Settore del turismo: altro settore in forte crescita è quello del turismo. Questo ambito è regolato da una disciplinare che definisce le regole per lo sviluppo del turismo, il sostegno verso gli investitori e che definisce i criteri operativi relativi e le attività correlate. Il turismo offre un contributo del 13% circa nella formazione del PIL albanese, con un trend in aumento del numero dei visitatori e delle aziende operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. Si prevede un forte incremento di richieste di concessioni da parte di investitori stranieri, ed in particolare italiani, verso le aree costiere dell’Albania per la costruzione di villaggi turistici e centri benessere con una funzionalità continua durante tutto l’anno e per un turismo più ricercato. Incentivi nel settore sono stati introdotti già nel 1993 con la Legge “Per lo sviluppo delle zone turistiche” art.7, nr. 7665/1993. Gli investitori che godono dello status di “soggetti privilegiati” sono esentati da dazi doganali e accise sulle merci importate, da tasse sui profitti per 5 anni dal momento del completamento della fase di sviluppo degli investimenti e risultano inoltre beneficiari di una riduzione di imposta sui profitti fino al 40%, a patto che gli utili siano reinvestiti in Albania.

Inoltre il Primo Ministro Rama ha presentato il programma degli investimenti per lo sviluppo dell’intero Paese, che punta ad una sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e turistico. All’interno di questo programma sono inclusi vari progetti relativi alla valorizzazione degli asset turistici, del settore dei trasporti e del sistema acquedotti e canalizzazioni.

 

Settore energetico: la ristrutturazione della KESH (Ente Nazionale produttore di energia) è stato uno dei più grandi cambiamenti in questo settore, avvenuta attraverso il suo frazionamento in alcune società nei settori della produzione, trasmissione e distribuzione. Grazie all’apertura del mercato delle concessioni per la realizzazione di nuovi impianti e la riabilitazione di quelli esistenti, nonché alla nuova politica di apertura totale nei confronti di progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è aumentato l’interesse da parte degli investitori stranieri, in special modo italiani, al Paese. Il modo in cui l’Italia può contribuire è esportando in Albania know-how, tecniche di progettazione, macchinari elettromeccanici per la produzione di energia, apparecchiature elettriche e software per la gestione degli impianti, tutti garantiti da marchi “Made in Italy”. Gioca un ruolo decisivo il Governo albanese che deve prima di tutto creare un ambiente rassicurante, creando condizioni di certezza e stabilità per lo sviluppo dello stesso e l’avvicinamento di investitori stranieri. Gli investimenti italiani in Albania potrebbero rivitalizzare le capacità nell’industria petrolifera, concentrandosi in particolare sulle attrezzature e sulle parti di ricambio, sull’ammodernamento dei processi industriali, sulla comunicazione, sui trasporti, e sulle tecnologie ambientali.

Settore costruzioni: il miglioramento delle infrastrutture fisiche è uno degli obiettivi principali che il Governo albanese si pone per il futuro. Esso consiste nella creazione di un’infrastruttura stradale integrata nel piano nazionale, regionale ed europeo, nel miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria e nella sua integrazione alla rete regionale ed europea e nel miglioramento della qualità dei servizi nei porti marittimi attraverso l’incremento degli investimenti infrastrutturali. Il Governo ha lanciato e completato in parte numerosi progetti ai quali è stata assegnata la maggior parte dei fondi internazionali e nazionali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Governo albanese ha tenuto in considerazione azioni a favore del settore portuale a beneficio soprattutto della grande distribuzione che, in Albania, sta facendo ormai passi da gigante; il porto di Durazzo e tutta l’area circostante, infatti, sono da sempre considerati l’area di accesso al resto dei Paesi balcanici. L’area portuale presa in considerazione, rispetto agli scambi commerciali con i Paesi dell’Europa occidentale e con l’Italia in particolare, offre opportunità di sviluppo di infrastrutture connesse alla grande distribuzione ed ai servizi in Albania.

 

CONSIDERAZIONI FINALI SULLA RELAZIONE ALBANIA ITALIA (qualche dato numerico)

L’Italia riveste ormai da anni un ruolo di un certo peso nella realtà economica albanese, con prospettive future interessanti per i nostri investitori. Nel 2016 l’Italia è risultata detenere il 36,77% di share dell’interscambio commerciale complessivo dell’Albania, in lieve aumento rispetto al dato 2015 (36,64%). L’interscambio tra Italia ed Albania nel 2016 è ammontato a circa 2,2 miliardi di euro. L’Italia è il primo cliente dell’Albania, con il 54,57% di quota del volume delle esportazioni, in aumento rispetto al 2015 (50,87%); è anche il primo fornitore dell’Albania, con il 29,28% di share del volume delle importazioni, in lieve diminuzione rispetto al dato 2015 (30,29%). Nei primi 5 mesi del 2017, il dato dell’interscambio tra Italia ed Albania hanno segnalato un significativo +7,1% rispetto al dato del 2016, che conferma la continua ascesa di questo indicatore. L’Italia è anche il primo Paese per numero di aziende italiane o italo-albanesi attive sul territorio; precisamente 600 imprese piccole e medie, 2 grandi banche, Intesa San Paolo e Veneto Banca, e gruppi industriali affermatisi in particolare nei settori del cemento, dell’agroalimentare e dell’energia. Il settore energetico continua ad essere quello in cui gli investitori riescono a riscontrare maggiore successo, nonostante il quadro normativo di riferimento non sia ancora perfettamente definito. A penalizzare la piena efficacia della presenza economica dell’Italia nel Paese è la quasi totale assenza di investitori in settori come telecomunicazioni e assicurazioni, i quali, pur avendo manifestato interesse per questo mercato, sono stati scoraggiati dall’incertezza sui diritti di proprietà immobiliare, dalla corruzione, che continua ad essere un persistente punto critico, e dalla carenza di infrastrutture.

 

 

RIFERIMENTI: